Stanc* della tua cefalea cronica? Mal di testa: tra cause e rimedi

Epidemiologia 

La cefalea è il sintomo neurologico più comune e colpisce quasi la metà della popolazione mondiale in un dato momento (Kaniecki et al., 2019). Per fare diagnosi, l’International Headache Society raccomanda di usare l’ICHD ossia la classificazione internazionale delle cefalee. Vi sono molti tipi di cefalee croniche e non sono tutte uguali, tra le più diffuse: emicranie con e senza aura, cefalee vascolari e cefalee oftalmiche. Il mal di testa ha un impatto sulla vita di tutti i giorni, può creare grosse limitazioni nella sfera sociale e lavorativa. Di fatti, vengono considerate la seconda causa di disabilità in tutto il mondo e questo ha un’incidenza sull’economia. Nel 2016, è stata considerata la malattia più invalidante su una fascia d’età che andava dai 15 ai 49 anni.  Negli ultimi anni, anche i bambini e gli adolescenti soffrono sempre di più di questo disturbo (Nieswand et al., 2020). Nonostante ciò, il numero di studi che coinvolgono i bambini è esiguo. 

Nella popolazione giovanile, il mal di testa è più frequente nelle ragazze rispetto ai ragazzi, in persone che fumano, fanno poca attività fisica, saltano la colazione, dormono male e abusano di caffeina. Il dato preoccupante è l’aumento di analgesici anche nei giovanissimi. 

Il mal di testa viene anche chiamato cefalea ed è caratterizzato da un dolore localizzato all’interno del capo o alla parte superiore del collo. La cefalea può essere molto invalidante, è correlata al numero delle assenze a scuola e nei posti di lavoro. Tra gli analgesici più utilizzati, troviamo ibuprofene e paracetamolo. È stato visto che questi analgesici vengono presi sempre più precocemente dai bambini. Ovviamente, questo incide sui costi della sanità pubblica. Le cause del mal di testa possono essere le più disparate, per questo motivo è fondamentale fare una buona diagnosi. Di fatti, è auspicabile un intervento tempestivo perché altrimenti si può arrivare alla cefalea cronica. La cefalea viene definita cronica quando, essendo non trattata, si mantiene nel tempo e nei casi più gravi, gli analgesici non producono il risultato sperato. 

Tipi di cefalea

La cefalea cronica ha un’elevata correlazione con l’ansia e lo stress. Lo stress è considerato il fattore scatenante più comune per i mal di testa, anche nei bambini e negli adolescenti. 

La cefalea muscolotensiva è correlata allo stress e alla cervicale. Dipende dalla contrazione dei muscoli del collo, può dipendere anche da una postura scorretta, da ansia, stress, depressione, stanchezza, disturbi di sonno, disidratazione, carenza di attività fisica, carenza di caffeina, bruxismo e rabbia estrema. La cefalea muscolotensiva è il tipo più comune di cefalea e colpisce l’80% delle persone. Può dipendere dalla contrazione dei muscoli cervicali o dei muscoli frontali. Il biofeedbak  muscolare (EMG) è utile per capire se c’è una contrazione ai muscoli cervicali o frontali. La cefalea muscolotensiva è così chiamata perché porta ad una tensione muscolare a riposo. Infatti, grazie all’elettromiografo (EMG) è possibile fare un’accurata diagnosi. 

La tensione muscolare, nei pazienti affetti da cefalea muscolotensiva cronica, si registra costantemente, anche in assenza di cefalea. Il mal di testa muscolotensivo può durare da 30 minuti fino ad alcuni giorni ed il dolore può essere più o meno intenso, si estende dalla fronte fino all’occipite e può coinvolgere il collo. A volte, il dolore si irradia a “mantello” ossia riguarda anche i trapezi. La cefalea vascolare è correlata all’ansia e allo stress. Infatti, durante i periodi di forte stress, si ha un’attivazione del sistema nervoso simpatico, ciò porta ad una vasocostrizione dei vasi periferici e una vasodilatazione delle arterie temporali. Il fatto che si ha un mal di testa è utile per ridurre la pressione endocranica e quindi le arterie pompano più sangue proprio per ridurre questa pressione (Iversen et al. 1990). Potrebbe dipendere da cause mediche che indubbiamente vengono aggravate da ansia e stress. Il biofeedback termico è uno strumento utile per la diagnosi di questo tipo di mal di testa.  La cefalea oftalmica è un mal di testa accompagnato da sintomi visivi, come: scotomi e perdita transitoria della vista. La cefalea oftalmica è legata allo stress e alla conseguente infiammazione di nervi siti vicino all’occhio e ciò causa la fotofobia. 

Diagnosi e trattamento

È vitale evitare di fare automedicazioni e quindi prendere da soli farmaci e analgesici vari. La cosa fondamentale è fare una visita specialistica da un medico e da uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Infatti, per capire bene di che tipo di cefalea si tratta bisogna fare un adeguato assessment, ossia un’adeguata indagine. Si deve tenere a mente che la cefalea può colpire persone di qualsiasi età, dai bimbi agli anziani e non può essere sottovalutato il sintomo. È opportuno capire da quanto tempo i sintomi persistono, quanto durano, come si presentano e quanto sono intensi. Infatti, spesso ci sono delle correlazioni che non sono semplici da individuare ma che sono presenti. Per trattare in modo adeguato questi tipi di mal di testa, è fondamentale considerare il fattore stressante. Bisogna intervenire modificando i fattori stressogeni e quindi bisogna individuare i fattori di stress, gestirli e fare un programma di promozione alla salute.

Per fare una buona diagnosi è fondamentale rivolgersi a un professionista. Il terapeuta cognitivo-comportamentale si avvale del colloquio clinico che è lo strumento per eccellenza e dei vari tipi di biofeedback che sono fondamentali sia per effettuare una adeguata diagnosi sia per il trattamento. Può essere utile prendere degli analgesici anche se di per sé non rappresentano una cura e non sono risolutivi in modo definitivo del problema. È opportuno migliorare lo stile di vita, facendo scelte dietetiche sane, modificando il sonno e riducendo lo stress. La terapia per eccellenza è la terapia cognitivo-comportamentale che si avvale dell’uso del biofeedback, delle principali tecniche di rilassamento e della meditazione. Prima si interviene più si riduce la possibilità di cronicizzare il disturbo e la cosa rivoluzionaria è che si da la possibilità di imparare come migliorare la qualità della vita (Bougea et al., 2018). Quindi, se soffri di cefalea e sei stanco di prendere degli analgesici, rivolgiti ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che usi il biofeedback. 

Riferimenti bibliografici

Anchisi,  R. & Gambotto Desy, M. (1997). Manuale di biofeedbak: psicologia e medicina comportamentale. Torino: Libreria Cortina. 

Bougea, A., Spantideas, N. and Chrousos, G.P. (2018). Stress management for headaches in children and adolescents: A review and pratical recommendations for health promotion programs and well-being. J. Child Health Care, 22 (1):19-33.

Ertsey, C., Magyar, M., Gyüre, T., Balogh,E.  and Bozsik, G. (2019). Tension type headache and ins treatment possibilities. Ideggyogy Sz., 72 (1-2):13-21.

Kaniecki, R.G. & Levin, A. D. (2019). Headache in the elderly. Handb Clin Neurol., 167:511-528.

Iversen, H.K., Nielsen, T.H., Olesen, J. and Tfelt-Hansen, P. (1990). Arterial responsens during migraine headache. Lancet, 336 (8719): 837-839. 

Millea, P.J. & Brodie, M.D. (2002). Tension-Type Headache. Am Fam Physician, 66 (5): 797-805.

Nieswand, V., Richter, M. et Gossrau, G. (2020). Epidemiology of Headache in Children and Adolescents-Another Type of Pandemia. Curr Pain Headache Rep, 24 (10):62. 

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Disturbi d’ansia e panico

  • Disturbo d’ansia da separazione,
  • Mutismo selettivo,
  • Fobia specifica (amaxofobia (paura di guidare), aerofobia (paura di volare), emetofobia (fobia specifica del vomitare), claustrofobia),
  • Disturbo d’ansia sociale,
  • Disturbo di panico,
  • Agorafobia,
  • Disturbo d’ansia generalizzata

Disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi correlati

  • Disturbo ossessivo-compulsivo,
  • Disturbo da dismorfismo corporeo,
  • Disturbo da accumulo,
  • Tricotillomania (disturbo da strappamento di peli),
  • Disturbo da escoriazione (stuzzicamento della pelle).


Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti

  • Disturbo reattivo dell’attaccamento,
  • Disturbo da interazione sociale disinibita,
  • Disturbo da stress post-traumatico,
  • Disturbo da stress acuto,
  • Disturbi dell’adattamento,
  • Disturbo da lutto prolungato.


Disturbi dissociative

  • Disturbo dissociativo dell’identità,
  • Amnesia dissociativa,
  • Disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione.


Disturbo da sintomi e disturbi correlati

  • Disturbo da sintomi somatici (cefalea, gastrite nervosa, colon irritabile, acufene, bruxismo, disfunzione temporo-mandibolare);
  • Disturbo da ansia da malattia,
  • Disturbo da sintomi neurologici funzionali (disturbo da conversione),
  • Disturbo fittizio


Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

  • Pica,
  • Disturbo da ruminazione,
  • Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo,
  • Anoressia nervosa,
  • Bulimia nervosa,
  • Disturbo da binge-eating.

Disturbi dell’evacuazione

  • Enuresi (ripetuta emissione di urine in luoghi inappropriati),
  • Encopresi (ripetuta emissioni di feci in luoghi inappropriati)

Disturbi del sonno-veglia

  • Disturbo da insonnia,
  • Disturbi da ipersonnolenza,
  • Narcolessia,
  • Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia,
  • Disturbi dell’arousal del sonno NREM,
  • Disturbo da incubi,
  • Disturbo comportamentale del sonno REM,
  • Sindrome delle gambe senza riposo

Disfunzioni sessuali

  • Eiaculazione ritardata,
  • Disturbo erettile,
  • Disturbo dell’orgasmo femminile,
  • Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile,
  • Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione,
  • Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile,
  • Eiaculazione precoce.
  • Disforia di genere

Disturbo da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta

  • Disturbo oppositivo provocatorio,
  • Disturbo esplosivo intermittente,
  • Disturbo della condotta,
  • Piromania

Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction

  • Disturbi correlati a sostanze (come cocaina, eroina, cannabis, oppiacei, allucinogeni, inalanti, sedativi, ipnotici, ansiolitici, stimolanti),
  • Disturbi correlati all’alcol,
  • Disturbi correlati alla caffeina,
  • Disturbo da uso da tabacco,
  • Disturbo da gioco d’azzardo,
  • Disturbo da gioco su internet

Disturbi neurocognitivi

  • Amnesia (disturbi di memoria),
  • Disturbi dello spazio,
  • Aprassia,
  • Afasia,
  • Delirium,
  • Ictus,
  • Ischemia,
  • Danno cerebrale traumatico,
  • Danno cerebrale dovuto a uso di sostanze/farmaci,
  • Idrocefalo normoteso,
  • Sclerosi multipla,
  • Disturbo neurocognitivo dovuto a malattia di Alzheimer (Demenza d’Alzheimer),
  • Disturbo neurocognitivo frontotemporale (Demenza frontotemporale),
  • Disturbo neurocognitivo a corpi di Lewy (Demenza a corpi di Lewy),
  • Disturbo neurocognitivo vascolare (Demenza vascolare),
  • Disturbo neurocognitivo dovuto a danno celebrare traumatico,
  • Disturbo neurocognitivo dovuto a malattie da prioni,
  • Disturbo neurocognitivo dovuto a malattia di Parkinson (Parkinson demenza),
  • Disturbo neurocognitivo dovuto a malattia di Huntington.

Disturbi di personalità

  • Disturbo paranoide di personalità,
  • Disturbo schizoide di personalità,
  • Disturbo schizotipico di personalità,
  • Disturbo antisociale di personalità,
  • Disturbo borderline di personalità,
  • Disturbo istrionico di personalità,
  • Disturbo narcisistico di personalità,
  • Disturbo evitante di personalità,
  • Disturbo dipendente di personalità,
  • Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità.

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