Di cosa si tratta?
Finalmente il bonus psicologico è stato inserito nella legge di conversione del decreto Milleproroghe. È previsto un contributo economico che per ogni persona ha un valore massimo di 600 euro. L’importo economico varia in base alle diverse fasce dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Tale contributo non spetta alle persone con un ISEE superiore a 50000 euro. Tuttavia per conoscere l’importo del contributo ed i requisiti per poter effettuare la domanda stessa, è necessario attendere il decreto del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo decreto verrà adottato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Milleproroghe. L’agevolazione è stata approvata in Commissione Bilancio della Camera il 16 Febbraio 2022. Quindi per conoscere i dettagli dei requisiti e le modalità di presentazione della domanda è necessario attendere il testo della legge di Conversione del Decreto Milleproroghe. L’importo potrà essere utilizzato per sedute di psicoterapia fruibili presso privati iscritti all’albo degli psicoterapeuti.
Questo bonus è frutto dell’impegno, infatti inizialmente il bonus per il sostegno psicologico 2022 doveva essere introdotto con la Legge Bilancio 2022, con il fine di sostenere le persone che non avevano la “forza economica” per superare le conseguenze della pandemia. Sono stati stanziati 20 milioni di euro. Prima di questo momento non c’era mai stato un bonus o un voucher per il disaggio psicologico. Adesso, è stata colta l’importanza di potenziare i servizi della salute mentale, a beneficio della popolazione di tutte le fasce di età. La vicenda di questo bonus è complessa ed è utile dare la giusta importanza a questo evento. È necessario guardare totalmente la vicenda: da un lato sono state incontrate molte resistenze ma dall’altro l’attenzione della maggioranza della popolazione ha fatto in modo che questo tema fosse messo sotto i riflettori mediatici. In questo momento, non solo la malattia mentale ha l’attenzione ma anche i disaggi psicologici.
Perché proprio adesso?
L’approvazione del bonus sancisce che lo Stato sta riconoscendo la presenza di difficoltà psicologiche e l’importanza delle cure, riconoscendo che non ci sono i servizi pubblichi per fare fronte alle crescenti richieste. Inoltre, viene riconosciuto il valore ed il ruolo dei liberi professionisti. Un altro ruolo viene giocato dalla pandemia SARS-COV-2 che ha slatentizzato una crisi psico-sociale e anche economica. Di fatti, per via della pandemia, molte persone hanno perso il lavoro e quindi non sono state messe nella condizione di “potersi permettere” una cura adeguata alla loro difficoltà. Proprio per questo, il bonus è perimetrato dal valore delle fasce ISEE, per poter aiutare maggiormente le persone con più difficoltà economiche. Inoltre, la pandemia ha contribuito ha potenziare delle difficoltà di natura psicologica già presenti, seppur in modo latente, anche da prima. Tuttavia, il bonus è per tutti, anche se forse solo grazie alla pandemia si è colta l’importanza del sostegno psicologico.
Indubbiamente a seguito della pandemia, si è registrata una crisi socio-economica. Le difficoltà ed in alcuni i casi, i disturbi psicologici sono aumentati sempre di più. L’isolamento ha avuto ed ha delle conseguenze su tutti: dai giovanissimi alle persone anziane. La dad e lo smart working hanno contribuito a generare una forma di stress. In primis, proprio l’impossibilità di incontrare gli altri ed avere con loro un contatto sociale. In secondo luogo, molte persone non riuscivano e non riescono a mettere fine alla loro giornata lavorativa, protraendola sempre di più a scapito del loro tempo libero e della propria vita familiare. Questi fattori contribuiscono all’incremento di alcune patologie e difficoltà. Inoltre, il fatto che la pandemia possa contribuire a creare delle difficoltà anche psicologiche è certo. La conferma arriva anche dal passato, infatti il virus Ebola ha portato paura e panico a tutta la collettività e anche sintomi psicotici. Inoltre, lo studio condotto da Meng e colleghi (2020) conferma che il 37,1 % degli anziani ha sperimentato depressione ed ansia durante il periodo pandemico.
Riferimenti bibliografici
Meng, H., Xu, Y., Dai, J., Zhang, Y., Liu, B. & Yang, H. (2020). Analyze the psychological impact of COVID-19 among the eldery population in China and make corresponding suggestion. Psychiatry Res., 289:112983. DOI:10.1016/j.psychres.2020.112983